Descrizione
Costruito con le sembianze di una piccola fortezza viene ampliato nel XVI secolo dai nuovi feudatari Lopez y Royo che lo trasformeranno in palazzo nobiliare con gli stilemi tipici del barocco leccese.
Il palazzo baronale conserva in facciata i resti scarpati dell’originario edificio medievale concepito per controllare le due strade che conducevano ad Arnesano e a San Pietro In Lama.
Nell’ampio cortile, la caditoia.
Diversi gli interventi operati sull’impianto medievale.
Il primo intorno al 1560, ad opera di Giangiacomo dell’Acaya che, comunque non interverrà sull’ampliamento delle già modeste dimensioni dell’edificio.
Una trasformazione più incisiva è databile, invece, alla fine del XVI secolo, determinando un nuovo aspetto strutturale con la realizzazione di ampi spazi di rappresentanza e dell’imponente portale costruito da quattro colonne con capitelli corinzi sormontati da un fregio e dallo stemma dei Gattinari, ai cui lati due medaglioni raffigurano rispettivamente un personaggio con la corona imperiale e una sirena; molto importante la galleria , una delle più maestose della provincia, nella quale i baroni cureranno una notevole quadreria, che andrà dispersa insieme alla ricca biblioteca.
Negli anni Sessanta del Seicento, altri interventi interesseranno in particolare il lato destro del cortile.
Nel primo ventennio del secolo successivo la lunga facciata acquisterà l’attuale definizione formale alterata da un crollo del 1942, seguito solo da una riedificazione parziale.
Nel piano superiore dell’edificio si trovava una cappella dedicata all’Annunciazione.