Per l’attuazione dell’Agenda Digitale è stato redatto il Piano Triennale per l’Informatica 2024-2026 del Comune di Monteroni di Lecce, un documento pubblico, formalmente approvato dalla Giunta Comunale con propria delibera, attraverso cui l’Amministrazione Comunale esprime un piano triennale operativo, strategico e di programmazione per lo sviluppo della digitalizzazione dell’Ente e dei suoi servizi, con l’obiettivo di impiegare al meglio il potenziale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, per favorire l’innovazione, la crescita economica e la competitività del territorio.
In particolare, con la realizzazione dell’Agenda Digitale, l’Amministrazione Comunale di Monteroni di Lecce si prefigge lo scopo di ridurre i tempi dei processi e dell’erogazione dei servizi, facilitare il lavoro dei dipendenti dell’amministrazione, ridurre i costi di gestione del funzionamento amministrativo, liberare risorse umane preziose da attività digitalizzabili, e semplificare la fruizione dei servizi da parte di cittadini e imprese.
Il documento di programmazione in materia di digitalizzazione si estende di norma su un triennio. La versione corrente dell’Agenda Digitale rappresenta pertanto un aggiornamento della Strategia IT per il prossimo triennio.
L’Agenda Digitale si rivolge all’Amministrazione e alle sue unità organizzative, che la condividono e la applicano; a tutti i portatori di interesse del Territorio, perché possano partecipare alla sua definizione e sviluppo; alle Società di informatica, affinché possano conoscere i bisogni e le aspettative dell’Ente in materia.
Inoltre, l’Ufficio Transizione Digitale usa l’Agenda per pianificare, coordinare e monitorare la digitalizzazione, assicurando la collaborazione di tutte le unità organizzative al fine di realizzare gli obiettivi definiti dall’Amministrazione.
I princìpi guida del Piano triennale 2024-2026 possono essere così sintetizzati:
1. Digitale e mobile come prima opzione (digital & mobile first)
Le pubbliche amministrazioni devono erogare i propri servizi pubblici in digitale e fruibili su dispositivi mobili, considerando alternative solo in via residuale e motivata, attraverso la “riorganizzazione strutturale e gestionale” dell’ente ed anche con una “costante semplificazione e reingegnerizzazione dei processi”
2. Cloud come prima opzione (cloud first)
Le pubbliche amministrazioni, in fase di definizione di un nuovo progetto e di sviluppo di nuovi servizi, adottano il paradigma cloud e utilizzano esclusivamente infrastrutture digitali adeguate e servizi cloud qualificati secondo i criteri fissati da ACN e nel quadro del SPC
3. Interoperabile by design e by default (API-first)
I servizi pubblici devono essere progettati in modo da funzionare in modalità integrata e attraverso processi digitali collettivi, esponendo opportuni e-Service, a prescindere dai canali di erogazione del servizio che sono individuati logicamente e cronologicamente dopo la progettazione dell’interfaccia API;
4. Accesso esclusivo mediante identità digitale (digital identity only)
Le pubbliche amministrazioni devono adottare in via esclusiva sistemi di identità digitale definiti dalla normativa
5. Servizi inclusivi, accessibili e centrati sull’utente (user-centric)
Le pubbliche amministrazioni devono progettare servizi pubblici che siano inclusivi e che vengano incontro alle diverse esigenze delle persone e dei singoli territori, prevedendo modalità agili di miglioramento continuo, partendo dall’esperienza dell’utente e basandosi sulla continua misurazione di prestazioni e utilizzo
6. Dati pubblici un bene comune (open data by design e by default)
Definizioni: il patrimonio informativo della Pubblica Amministrazione è un bene fondamentale per lo sviluppo del Paese e deve essere valorizzato e reso disponibile ai cittadini e alle imprese, in forma aperta e interoperabile
7. Concepito per la sicurezza e la protezione dei dati personali (data protection by design e by default)
i servizi pubblici devono essere progettati ed erogati in modo sicuro e garantire la protezione dei dati personali
devono rendere disponibili a livello transfrontaliero i servizi pubblici rilevanti
8. Once only e concepito come transfrontaliero
Le pubbliche amministrazioni devono evitare di chiedere ai cittadini e alle imprese informazioni già fornite, devono dare accesso ai loro fascicoli digitali e devono rendere disponibili a livello transfrontaliero i servizi pubblici rilevanti
9. apertura come prima opzione (openness)
Le pubbliche amministrazioni devono tenere conto della necessità di prevenire il rischio di lock-in nei propri servizi, prediligere l’utilizzo di software con codice aperto o di e-service e, nel caso di software sviluppato per loro conto, deve essere reso disponibile il codice sorgente, nonché promuovere l’amministrazione aperta e la condivisione di buone pratiche sia amministrative che tecnologiche
10. sostenibilità digitale
Le pubbliche amministrazioni devono considerare l’intero ciclo di vita dei propri servizi e la relativa sostenibilità economica, territoriale, ambientale e sociale, anche ricorrendo a forme di aggregazione
11. Sussidiarietà, proporzionalità e appropriatezza della digitalizzazione
I processi di digitalizzazione dell’azione amministrativa coordinati e condivisi sono portati avanti secondo i principi di sussidiarietà, proporzionalità e appropriatezza della digitalizzazione, ovvero lo Stato deve intraprendere iniziative di digitalizzazione solo se sono più efficaci di quelle a livello regionale e locale, e in base alle esigenze espresse dalle amministrazioni stesse, limitandosi negli altri casi a quanto necessario per il coordinamento informatico dei dati, e al tempo stesso le singole amministrazioni devono garantire l’appropriatezza delle iniziative di digitalizzazione portate avanti autonomamente, cioè in forma non condivisa con altri enti al livello territoriale ottimale rispetto alle esigenze preminenti dell’azione amministrativa e degli utenti dei servizi pubblici.
Piano Triennale per l’informatica 2024-2026
Pagina aggiornata il 25/09/2024