Descrizione
Cominciò, pertanto, ad avvertirsi la necessità di costruire una nuova chiesa parrocchiale che fosse in grado di soddisfare le esigenze di una popolazione, che frequentava in massa le celebrazioni non solo nei momenti più importanti e nelle celebrazioni più solenni.
Subito dopo la prima guerra mondiale si pensò di costruire la il nuovo edificio sacro nella zona “Sperti”, perché proprio in quel nuovo rione secondo quanto stimato si addensavano circa 1500 abitanti.
Furono segnalati tre possibili siti: una piazzetta alla periferia del paese, una cantina di cui era proprietario Liberato Carriero e un terreno di Antonio Marzo, posto di fronte al mulino a vapore.
Fu previsto anche il modo di provvedere i mezzi finanziari: oltre all’intervento del municipio e alle offerte dei fedeli, si sarebbe fatto ricorso alla vendita di due chiese, che in quel tempo versavano in condizioni decorose: quella di S. Vito e quella di S. Giovanni, la cui confraternita sarebbe stata assorbita dall’erigenda parrocchiale, alla quale non sarebbe mancato il contribuito generoso del Pio Sodalizio di San Gaetano.
Negli anni successivi diversi sacerdoti tentarono di concretizzare l’idea dell’erezione della nuova parrocchia.
Mons. Giuseppe Mocavero nel suo testamento donò la propria abitazione, che pure aveva acquistato con notevoli sacrifici, perché il ricavato della vendita fosse devoluto in favore dell’erigenda chiesa. Anche il canonico Antonio Mocavero tentò più volte di realizzare la costruzione, ma ne fu impedito prima dall’impegno profuso per la riedificazione della chiesa di San Giovanni, poi dalle incombenze relative alla nuova carica di Arciprete. Finalmente, subito dopo la seconda guerra mondiale, don Carmelo Martino si impegnò concretamente a realizzare l’antica idea, ubicando la chiesa sulla via di Copertino, all’estrema periferia dell’abitato.
Mentre l’attività religiosa cominciava a svolgersi nel 1945 in una rimessa alla meglio adattata, pervenne il domo di un terreno di proprietà del commendator Ferdinando Candido.
Il 5 gennaio del 1947 ci fu la benedizione della prima pietra.
La prima messa nel nuovo edificio, ancora privo del pavimento, fu celebrata nella notte di Natale 1953; nel giorno della festa della Madonna Ausiliatrice del 1957 il vescovo elevò poi la nuova comunità parrocchiale.
La chiesa è dotata di diverse opere di valore artistico:
- Statua dell’ausiliatrice, alta 1,60m in cartapesta, realizzata da Francesco Pantaleo nel 1955;
- Quadro di San Gaetano, opera su tela del 1965 di Mario Palumbo collocata sull’altare dedicato al Santo;
- Quadro su tela raffigurante il Cuore di Gesù, eseguito da Antonio Scupola nel 1970 e collocato sull’altare della navata destra;
- Dipinto su tela di Sant’Oronzo, realizzato da tale Miglietta nel 1894, proveniente dalla cappella di Sant’Oronzo “delli Colelli”;
- Quadro di Santa Rita, cartapesta in rilievo dell’artista Longo di Lecce degli inizi del secolo;
- Statua dell’Addolorata, manichino con panno degli inizi del secolo di Raffaele Caretta.